12 dicembre, in piazza con studenti, disoccupati e lavoratori!

Anche oggi siamo scesi in piazza con studenti, disoccupati, lavoratori, precari di tutte le risme, per unire le lotte contro le politiche antipopolari del governo Berlusconi, senza dimenticare quelle degli altri governi cialtroni che lo hanno preceduto.

Abbiamo chiaramente scelto la piazza dei movimenti e dei sindacati di base, perché siamo contro ogni concertazione, e contro l’asfittica rappresentanza partitica e sindacal-confederata del conflitto sociale. I burocrati e i pompieri non ci fregano più: sono anni che CGIL e centrosinistra trattano al ribasso sulla nostra pelle, e se oggi siamo in questa condizione di pupù lo dobbiamo anche a questi loschi politicanti. Invece noi, che siamo in tutto e per tutto politici, e quindi piuttosto svegli e arrabbiati, crediamo nell’autorganizzazione e nello sviluppo di un percorso autonomo di lotta, guarda un po’.

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Comunicato dei Dottorandi e ricercatori precari del Dipartimento di Filosofia della “Federico II” del 24 Novembre 2008

Il gruppo Dottorandi e
Ricercatori precari del Dipartimento di Filosofia della “Federico
II” di Napoli nasce all’interno del più ampio movimento
degli studenti contro i provvedimenti dei ministri Tremonti e Gelmini
ed è parte della Rete dei Dottorandi e dei Ricercatori delle
Università di Napoli.

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lotta di ieri, lotta di domani

napoli, 27 novembre 2008. ciro cozzolino, operaio di una ditta appaltatrice esterna di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), muore folgorato mentre lavora sui binari della stazione centrale.

le chiamano "morti bianche", "fatalità", "inconvenienti". ma non c’è nessun destino cieco dietro lo stillicidio di vite che in Italia provoca tre, quattro vittime al giorno. se si decidono di dismettere i controlli perché troppo costosi, perché non si vogliono disturbare gli imprenditori (a cui dobbiamo pur sempre la grazia di darci un lavoro!); se non si fanno ispezioni perché tanto è tutto a nero, perché ormai i servizi si esternalizzano, perché nel lucente mondo del capitalismo reale conviene più lasciar succedere gli incidenti (e cavarsela con le due lire dell’assicurazione) piuttosto che assumere stabilmente qualcuno perché li eviti; se si licenzia e manganella chi chiede diritti e denuncia condizioni di lavoro insostenibili; se si taglia sulle spese della sicurezza, sulla manutenzione degli edifici, sui corsi di formazione, non si può dire "fatalità". si deve dire: "volontà deliberata". si deve dire: "omicidio". omicidio sì, anche se a tutti pare meno grave, perché i responsabili son tanti, e siedono molto in alto nella nostra società, e perché le vittime sono immigrati e pezzenti, sempre sostituibili. eccola, la gravità: dietro i numeri e la gerarchia sociale ci sono persone in carne e ossa, con una storia e una famiglia. ciro aveva 31 anni, era sposato e aveva un figlio piccolo. non è più tornato a casa. come tanti: in questi ultimi mesi del 2008 solo nelle ferrovie ci sono stati 8 morti e decine di infortuni gravi.

noi della Rete eravamo in riunione a discutere le prossime linee guida dell’Università, a definire le nostre risposte, a progettare un futuro, in qualche modo. avuta la notizia verso le 16, in segno di lutto, in segno di rabbia, tutte le assemblee del movimento sono state sospese. insieme ai compagni dell’Orientale e di Porta di Massa, abbiamo improvvisato un corteo per il rettifilo, siamo andati sui binari, abbiamo montato un presidio. con megafono e striscioni di carta, abbiamo urlato la nostra rabbia per l’ennesimo incidente sul lavoro. abbiamo detto ai lavoratori, ai pendolari, ai passanti di questa città che non deve succedere mai più, che dobbiamo impedirlo con ogni mezzo necessario, che se questo movimento di studenti, dottorandi, precari e ricercatori vale qualcosa, deve rifiutare tutto l’assetto di questa società, le sue dinamiche di oppressione e sfruttamento. solo questo vuol dire "essere concreti": ricordarsi da dove veniamo, chi dobbiamo ringraziare, chi sono i nostri compagni di strada. affianco a chi dobbiamo camminare, per bloccare e far ritirare le politiche che ci massacrano.    

oggi si sarebbe dovuto tenere uno sciopero, per protestare contro il licenziamento del macchinista e RLS Dante de Angelis, "colpevole" di aver denunciato la mancanza di sicurezza in Trenitalia. per la terza volta i lavoratori sono stati precettati: il ministro Matteoli li ha diffidati dal mostrare solidarietà. L’Assemblea Nazionale dei ferrovieri ha commentato «Tre precettazioni: 26 settembre, 29 ottobre e da ultima quella per lo sciopero del 28 novembre. Si tratta di una azione di una violenza inaudita, il ministro con un atto amministrativo di fatto sta aggredendo ed annullando il diritto di sciopero, conquista di civiltà e patrimonio di tutti i lavoratori». Trenitalia si è detta intenzionata a re-integrare De Angelis in cambio di un’abiura sulle dichiarazioni. Il macchinista ha risposto: «Mi è rimasta solo la dignità. E non voglio perderla». 

dall’alto ci chiedono di ridefinire il nostro vocabolario, di tagliare i ponti con il passato, di inventarci nuove forme di protesta, di discutere e riformare insieme. noi rispondiamo senza alcuna vergogna: ecco le nostre parole. ecco la lotta di ieri, ecco quello che dobbiamo fare domani.

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per l’unità delle lotte!

come si diceva qualche giorno fa, tornati da roma, ci siamo rituffati in piena mobilitazione, sperando che dopo l’onda non ci fosse il riflusso, e quindi di non restare impantanati nella secca melmosa (ok ok la smettiamo, questa maledetta storia dell’"onda" ha portato tutti a diffondere metafore da quattro soldi)…
siamo quindi tornati a occupare, presidiare, iniziativizzare i nostri vari atenei, a continuare a stringere rapporti e sostenere attivamente le battaglie di altri soggetti (come i precari dell’insegnamento, a noi molto vicini) e allo stesso tempo ci siamo messi a studiare… roba ce n’era: da un lato le nuove linee guida sull’università, dall’altro i report usciti dall’Assemblea nazionale della Sapienza. be’, dopo esserci confrontati prima ai workshop romani, poi in tre riunioni nostre, abbiamo pensato di scrivere un bel documentino di analisi politica.
trattasi di tre paginette che tentano di dare, dall’interno della mobilitazione e in base alla nostra piccola esperienza di militanza, un nostro contributo al movimento. questo è solo l’inizio di un dibattito più ampio, che riguarderà le rivendicazioni specifiche fatte nei report e nelle altre piattaforme dei precari a livello italiano, e le forme organizzative che decideremo di assumere per far bloccare e far ritirare i provvedimenti infami del governo. su questo in futuro, lo possiamo assicurare, ne sentirete delle belle..
per adesso proviamo un po’ a dare una cornice di analisi, di ampio e di piccolo respiro (crisi-riforme delle università, precarizzazione, sistema dei crediti etc). e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su quella parola d’ordine di "autoriforma" che ci sembra essere davvero limitante della conflittualità che possiamo e dobbiamo esprimere insieme agli altri soggetti colpiti dalla crisi… buona lettura, e fateci sapere che ne pensate! la nostra mail è sempre questa: 
rete.univ.napoli@gmail.com
 

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più vivi che mai, e ancora arrabbiati!

un luogo comune del web è quello di credere che se un sito o un blog non pubblicano un articolo al giorno, siano morti, i loro partecipanti esuli, miliardari, o magari sbronzi in un bar, ormai dimentichi di quello che rappresentava internet e quello spazio pubblico. la realtà è invece molto più amara, o più stimolante, a seconda dei momenti: spesso un sito o un blog non vengono aggiornati troppo di frequente perché ci sono tante, ma davvero tante cose da fare.così è per esempio successo a noi della Rete dottorandi e ricercatori, che non riusciamo evidentemente a stare a passo con il sito di Repubblica, ma che pure tante cose le stiamo facendo, pensando, muovendo. 

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Foto della manifestazione del 14/11

Alcune foto dalla manifestazione nazionale tenutasi a Roma il 14 Novembre scorso.

 

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la francia è ancora più vicina!

lo dicevamo nel post passato: la voce della protesta italiana ha valicato le alpi! e i compagni francesi l’hanno ripresa e la rovesceranno nelle loro piazze domani. ecco l’appello del presidio di solidarietà che terranno a Parigi, davanti all’ambasciata italiana, in simultanea con la manifestazione nazionale di roma! lottiamo e teniamo duro, perché come ci scrivono, le nostre rivendicazioni sono le stesse: ostacolare la costruzione di un’Europa neoliberista, che piega la formazione e la ricerca agli interessi del grande capitale!

Italien-ne-s, vos revendications sont les nôtres !

Restrictions de crédits, accélération du processus de privatisation de l’Université… Berlusconi et son gouvernement ont décidé de détruire l’université publique italienne, par le biais du décret Gelmini et de la loi dite « 133 ». Par le slogan « nous ne payerons pas votre crise »,les étudiant-e-s italien-ne-s ont décidé de combattre ces réformes.

Actuellement, plusieurs dizaines d’universités sont en grève et occupées par les étudiant-es en lutte. Le mouvement est menacé par une répression féroce de Berlusconi et a déjà été attaqué par les fascistes lors d’une manifestation à Rome.

Un an après la lutte contre la LRU, ce sont maintenant les étudiant-e-s italien-ne-s qui sont confrontés au processus de Bologne et à ses effets destructeurs sur le service public d’enseignement supérieur. Les étudiant-e-s, chercheurs/euses et enseignant-e-s ont choisi de répondre à ces attaques par la lutte. Nous devons donc les soutenir et rejoindre dans ce mouvement. En effet, il y a aujourd’hui nécessité à lutter au niveau européen pour contrer les réformes libérales de privatisation de l’enseignement supérieur engendrées par le processus de Bologne.

C’est pourquoi nous appelons aujourd’hui à se réunir devant l’ambassade d’Italie pour soutenir les étudiant-e-s, personnels et professeur-e-s italien-ne-s en lutte et montrer notre opposition au processus européen de privatisation de l’enseignement supérieur. Le mouvement italien, qui n’a reçu que la répression comme réponse, a plus que jamais besoin de notre solidarité.

Nous appelons à se rassembler le 14 novembre, journée de grève générale dans l’enseignement supérieur en Italie.

RASSEMBLEMENT DE SOUTIEN AUX UNIVERSITES EN LUTTE

Vendredi 14 novembre – 18h00 – Face à l’ambassade d’Italie

(51, Rue de Varenne ; Paris 7e ; Métro : Varenne ou Rue du Bac)

Signataires : Les Alternatifs ; Alternative Libertaire ; ATTAC Campus ; Union syndicale Solidaires (Sud étudiant, Sud éducation, Sud lycéen).


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la francia è vicina! solidarietà internazionalista e militante !

Questo potrebbe essere un post rapidissimo: si tratta
infatti solo di pubblicare i messaggi di sostegno che ci arrivano dai compagni
e dai colleghi francesi, e di linkare un po’ di siti interessanti, che hanno
pubblicato i nostri comunicati. Ma non dovremmo mai farci sfuggire l’occasione
di fare qualche riflessione più elaborata sui motivi generali della nostra protesta. Allora, se avete pazienza, leggete
fino alla fine. Perché solo così potrete capire quanto la Francia ci sia vicina, e
come la solidarietà militante (non quella fatta di parole, ma quella che si
costruisce nelle azioni, nell’accendere quei piccoli fuochi per far prima o poi
divampare ovunque un incendio) sia importante e necessaria.
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Foto del corteo regionale del 07/11/08

Qualche foto del corteo regionale tenutosi a Napoli il 07/11

 

 

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Videointerviste

In questi ultimi mesi di mobilitazione, la neonata Rete dei Dottorandi e Ricercatori di Napoli ha spesso interagito con i media, spiegando, rivendicando, dibattendo e diffondendo le ragioni della lotta. Di seguito riportiamo i link a due videointerviste in cui siamo coinvolti come Rete.

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