Comunicato 15 Ottobre 2008

Mercoledì 15 ottobre, alle ore 11, di fronte l’aula Piovani della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli Federico II, studenti, ricercatori, dottorandi e precari della ricerca si sono riuniti in assemblea per discutere e confrontarsi sull’applicazione della riforma Tremonti-Gelmini. L’ultimo progetto di controriforma universitaria prevede un blocco del turn-over (ogni 10 dipendenti che andranno in pensione se ne potranno assumere solo 2); un sostanziale taglio dei finanziamenti ordinari (1 mld e 400 milioni di euro); la possibilità per le università (già diventate aziende) di trasformarsi in vere e proprie fondazioni di diritto privato.


L’assemblea – autoconvocata e partecipata da diverse centinaia di persone – è confluita in un corteo autorganizzato che ha occupato il rettorato e chiesto un incontro con il rettore Trombetti, il quale, di fronte alla richiesta di bloccare completamente la didattica fino al ritiro del provvedimento, ha risposto negativamente. La reazione – gravissima – del rettore ha dimostrato la mancanza di volontà da parte delle autorità universitarie, non solo di considerare le nostre esigenze, ma anche di prendere una chiara posizione di fronte a questo provvedimento che sancisce il definitivo smantellamento (in perfetta continuità con il processo di Bologna) dell’università pubblica e del diritto allo studio.

Come studenti, dottorandi e precari della ricerca (borsisti, assegnisti, docenti a contratto, ricercatori precari…) salutiamo favorevolmente la inequivocabile posizione del rettore, che ci dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – che gli interessi delle gerarchie baronali sono incompatibili con le necessità di chi vive, lavora e studia all’interno delle università. Continueremo quindi con maggiore forza e determinazione la nostra lotta fino al completo ritiro della riforma. Individuiamo come centrali i seguenti momenti

CONTRO LA LEGGE 133/08
CONTRO L’UNIVERSITÀ BARONALE
CONTRO OGNI FORMA DI PRIVATIZZAZIONE DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA
CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO

This entry was posted in Comunicati, Generale. Bookmark the permalink.